Il Genoa resta agganciato alla zona Champions riprendendosi quanto lasciato in casa alla Fiorentina. Il gol di Jankovic al 24′ del secondo tempo consegna a Gasperini il quarto successo esterno e apre la crisi del Napoli di Reja, contestato all’inizio e alla fine del match. L’ultima vittoria azzurra resta quella dell’11 gennaio, sul Catania. La panchina del tecnico del doppio salto dalla C alla A potrebbe essere a rischio.
POCHI BRIVIDI - In tribuna c’è anche Michelle Hunziker, ospite di De Laurentiis, ma lo spettacolo non è un granché. Il terreno di gioco non aiuta, anzi, rischia di scatenare figuracce a catena come capita a Ferrari e Rubinho a metà primo tempo. La “collezione” di occasioni si limita a un colpo di testa di Denis di poco alto e a una conclusione ravvicinata di Milito, salvata di Navarro, in seguito a una leggerezza di Vitale. Il resto, per quello che si vede prima dell’intervallo, è un lento rincorrersi in mezzo al campo.
RICERCA AFFANNOSA - I problemi sono di natura diversa: il Napoli ha due attaccanti troppo isolati, tant’è che il meglio lo ottiene quando Hamsik alza la qualità degli inserimenti a destra (palla d’oro in mezzo per Denis), a sinistra (corridoio spalancato a Lavezzi) e in mezzo (Vitale ostacolato dal movimento di Denis); il Genoa invece non trova uno sbocco verticale al suo gioco, visto che Milito è costretto a coprire tutto il fronte in una sfiancante opera di copertura.
TENSIONE - Con la miseria di 2 punti raccolti nelle ultime sei giornate, gli azzurri soffrono la pressione di un ambiente molto più ambizioso. Ogni minuto che passa senza riuscire a segnare è un colpo all’emotività di una squadra diventata fragile dopo il travolgente avvio di stagione. La situazione è evidentemente favorevole al Genoa, che cambia due terzi del tridente inserendo Sculli e Jankovic. E proprio l’ex centrocampista del Palermo diventerà l’uomo della svolta.
COLPO JANKO - La qualità dei tocchi di Milito e Thiago Motta “pulisce” le imperfezioni causate anche da un terreno gravemente compromesso. Il Principe mette subito Jankovic in condizioni di colpire. Il primo tentativo a vuoto è compensato dal piatto basso a 21 minuti dalla fine, ispirato da una palla d’oro servita dal brasiliano. Un gol decisivo, tutto sommato un vantaggio giusto, perché prima dell’1-0 Navarro aveva respinto un assalto gestito da Milanetto e Milito.
ULTIMI ASSALTI - Il 3-4-3 con Russotto e Pià al posto di Maggio e Denis è l’ultima carta buttata sul tavolo da Reja. In concreto la mossa frutta una conclusione senza speranze di Gargano e un sinistro di Vitale amministrato da Rubinho, bravo anche nelle uscite. Dalla parte opposta invece Navarro fa gli straordinari per negare a Jankovic il quarto gol del suo campionato. Può bastare così
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