Sotto quella maglia batte un cuore. Ci sono notizie che ti tranciano in due, che ti fanno riflettere, che ti scavano nell’anima: Napoli - intesa come città - è sotto choc per lo stupro subito da un ragazzo di 12 anni e il Napoli anche è rimasto colpito.
A un certo punto, Gennaro Iezzo ha un sussulto, un moto di rabbia che poi diventa tenerezza e chiede ad alcuni uomini della Squadra Mobile, che conosce, di poter consegnare un pensierino a quel povero ragazzo vittima della brutalità umana. «Tu sei il suo idolo». Iezzo non ha in dotazione, in quel momento, una sua maglietta, ma a Castelvolturno c’è quella di Lavezzi e il pocho è ben lieto di consegnargliela. Maglietta numero 7, però con gli autografi di tutti i calciatori azzurri, che mandano un caloroso in bocca al lupo al bambino e lo aspettano adesso a Castelvolturno. Iezzo è andato al Santobono ma non è riuscito a incontrare il dodicenne, che intanto era stato portato a casa dai genitori. Lo incontrerà quanto prima, per trasmettergli il suo affetto e mostrargli che c’è un mondo migliore.
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