Il Napoli perde Marcelo Zalayeta per circa un mese. L’attaccante dovrà restare quindici giorni a Roma per sottoporsi a sedute isocinetiche, a terapie che gli faranno riacquistare il tono muscolare. Il deficit, misurato nel 25% in meno del normale, gli ha causato una tendinite al quadricipite della coscia sinistra, quella operata il 17 marzo del 2008. Dunque, Zalayeta salterà tre-quattro partite (con il Genoa, domenica prossima; con la Juventus nell’anticipo di sabato 28 febbrario, con la Lazio l’8 marzo, forse anche quella successiva a Reggio Calabria). Reja lo dovrebbe avere disponibile agli inizi del prossimo mese.
Spetterà all’allenatore valutare le sue condizioni e stabilire quanto potrà essere utilizzabile. Nel frattempo, appare serio il problema per Reja che in questo periodo avrà soltanto German Denis come prima punta. È vero che per il Tanque sarà un’occasionissima per giocare con continuità, per mettersi in evidenza, per dimostrare tutte le sue doti (spesso, si è detto che l’alternanza non faceva bene né a Denis, né a Zalayeta), ma per un tecnico non è mai incoraggiante sapere di non avere un naturale ricambio. Insomma, una nuova tegola per Reja, un nuovo problema per il Napoli che sembra non trovare pace. Va tutto storto: gioco, risultati, infortuni. Non va dimenticato, infatti, il caso dei portieri infortunati, con Marino costretto ad ingaggiare Bucci avendo out Iezzo e Gianello. Ieri sera, a Roma, Zalayeta è stato sottoposto a test specifici e a risonanza magnetica nel centro dove opera il professor Pierpaolo Mariani, luminare dell’ortopedia, che intervenne quando Zalayeta si infortunò il 9 marzo dello scorso anno.«Lesione al legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro con interessamento della capsula posterolaterale», la diagnosi che Mariani fece prima di intervenire. L’operazione riuscì perfettamente. Si parlò di un recupero entro sei-sette mesi. Zalayeta sorprese un po’ tutti per come riuscì a recuperare, a ritornare in campo. A luglio, si unì ai compagni nel ritiro a Jennersdorf, in Austria; il 2 agosto dello scorso anno, prima di arrivare ai cinque mesi dalla data dell’operazione, il ritorno. Al San Paolo, in un’amichevole contro l’Aversa Normanna, giocò, segnò un gol su rigore e rimase in campo sino al 16’ del secondo tempo. Sabato scorso, in occasione della rifinitura fatto svolgere da Reja in vista dell’incontro serale con il Bologna, Zalayeta ha accusato nuovamente problemi ai tendini. Reja, che già in precedenza era stato costretto a misurarsi con gli identici problemi (calo del tono muscolare e tendinite), gli ha detto di andare a casa, di fare nuovi controlli. «Marcelo, sei forte, sei importante, ma ti voglio guarito», la giusta osservazione del trainer. In serata, Zalayeta, ovviamente, non è andato in campo, né in tribuna. Ricordando quanto era accaduto alla vigilia del match con la Fiorentina, quando l’attaccante rifiutò di andare in panchina, si è pensato ad un rifiuto-bis. Niente di tutto questo. Quando per riaquistare il tono muscolare Zalayeta si sottopone ai pesi, il tendine si infiamma. Lui va in sofferenza e manifesta una leggera zoppia. Ecco il perché della decisione di risolvere definitivamente il problema. Mariani lo rimanderà a Napoli solo quando sarà guarito, quando il tono muscolare non sarà più un handicap.
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