“Dal quarto posto al decimo. Dilapidato nelle ultime sei partite (due punti appena all’attivo) il fantastico girone di andata. La zona Uefa sta per diventare un miraggio. Il Napoli cala sul campo e in classifica. Molti “dottori” non riescono a scrivere una diagnosi. Se il Napoli s’avventa fino al 90esimo, almeno vuol dire che le energie non sono proprio al lumicino.
Niente stanchezza per la stagione anticipata (prima partita il 20 luglio, già 32 partite nelle gambe). È una questione di testa, si dice, mentre la squadra, pressata dai risultati contrari (non vince dai sei turni), si innervosisce e perde la bussola. Il Napoli non ha una testa pensante, un regista, un leader, punto di riferimento, trascinatore e sapiente gestore dei ritmi di gara. Ed è questa la lacuna più evidente in una formazione che, presa alla gola dalle partite contrarie, si butta avanti disordinatamente per vincerle. Quando non bastano due gol di vantaggio (contro l’Udinese 2-2) vuol dire che è la testa che non funziona, è la gestione della gara che è carente. Denis non va in gol da otto gare, presente a tempo pieno sette volte. Zalayeta è “scomparso”: non segna da 13 partite, ma è stato in campo quattro volte. Rimediano solo Hamsik e Lavezzi. Nello stesso tempo frana la difesa. Da sei partite prende gol (12 al passivo). Nelle precedenti 18 gare, otto le aveva chiuse senza incassarne. Sono saltati i portieri. Santacroce non è più un punto fermo (sei gare fuori negli ultimi sette turni). Il reparto viene continuamente aggiornato col tourbillon di sei giocatori. Neanche la difesa ha un vero leader. Nessuno dei difensori è rapido. Gli svarioni difensivi sono roba da “Scherzi a parte”. Nessun “faro” a centrocampo. Gargano corre dappertutto e non può essere il perno della squadra che avrebbe bisogno di un centrocampista “fisso” davanti alla difesa, il classico centromediano metodista, sia difensore che ispiratore del gioco. È stato provato anche Blasi. Pazienza è troppo “tenero” e gioca più avanti che in copertura. Non c’è un uomo d’ordine, arretrato o avanzato che sia. E poi, rientrando Hamsik, quale sarà il ruolo di Datolo? Sommando le varie lacune, si può spiegare la flessione ora che la squadra ha accusato cali di forma nei suoi uomini migliori. Quando tutti giravano a mille, sorretti dall’entusiasmo e dai risultati favorevoli, queste lacune venivano mascherate. Nonostante la mancanza di interpreti adeguati in alcuni ruoli-chiave, il Napoli riusciva a volare. Contava su una straordinaria velocità delle ripartenze che esaltavano i guizzi di Lavezzi e gli inserimenti di Hamsik. Ora riesce ad orchestrare solo lentamente il contropiede, immiserendosi in una manovra che non può reggere non disonendo degli adeguati palleggiatori. La squadra bella e vincente è ormai scomparsa. Bisognerà pensare in grande per un futuro più luminoso”. Questo il pensiero di Mimmo Carratelli espresso nel suo fondo su “Il Roma”.
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