mercoledì 18 febbraio 2009

Milito: “Io e Lavezzi, che spettacolo”


Domenica la sua prima volta al San Paolo. «Da bambino cercavo di non perdere una partita del Napoli di Maradona: quello stadio significa tanto per noi argentini». Diego Milito, trent’anni a giugno, è il bomber del Genoa e il vice capocannoniere di serie A: 15 gol in 20 partite. È tornato a Genova cinque mesi fa dopo tre campionati da fuoriclasse con il Real Saragozza nella Liga. Era stato anche trattato dal Napoli, che si ritirò dall’asta perché Milito, soprannominato il Principe per la rassomiglianza con l’ex fantasista uruguaiano Enzo Francescoli, guadagna 2,5 milioni di euro: troppi, secondo il budget fissato da De Laurentiis e Marino.
Milito, ha mai parlato con i dirigenti del Napoli nella scorsa estate? «Io no, però so che c’era stato un contatto con il Saragozza: le due società non si misero d’accordo. Mi fece piacere la notizia dell’interessamento del Napoli». Possibile che si riapra questa trattativa? «Difficile ora. Sto benissimo a Genova, questa è casa mia e sono felice. I tifosi del Genoa mi vogliono bene, sono passionali come quelli di Napoli». Li vedrà domenica da vicino. «Napoli mi piace e sono contento di giocare al San Paolo. Ricordo ancora tante gare del Napoli di Maradona, quello che vinceva gli scudetti: non me le perdevo in tv». Dice che sarebbe difficile cambiare squadra, però il presidente Preziosi dichiara che sarà un problema trattenerla perché grandi club offrono maxi-ingaggi. «Non penso al mercato e a questi club. Siamo a metà campionato e sono concentrato sulle prossime partite.
A Genova sto bene. Si vedrà quello che accadrà in estate». Il Genoa era arrivato in zona Champions e poi ha perso qualche colpo: un punto nelle ultime due partite con Roma e Fiorentina. Cosa succede? «Siamo un po’ amareggiati dopo il pari con la Fiorentina. È stata una partita strana, pareggiata dopo aver offerto una grande prestazione nonostante l’inferiorità numerica. Risultato ingiusto». La partita è stata seguita dal dramma di Gabriele Amato, il tifoso che lotta contro la morte da domenica sera. «Ci dispiace moltissimo e siamo vicini a questo ragazzo». Il Genoa affronta una squadra in crisi: il Napoli non vince da sei partite e si è allontanato dalla zona Uefa. «La squadra è un po’ calata nelle ultime settimane, però io ricordo quella che affrontammo a Marassi pochi mesi fa: la migliore avversaria nel girone d’andata, l’impressione data dal Napoli fu molto positiva. Può starci un periodo di flessione, però il Napoli resta formazione di qualità». Il giocatore più forte è un suo ex compagno, Lavezzi. «Siamo stati insieme per pochi giorni a Genova quattro anni fa, prima che lui facesse ritorno in Argentina. Avremmo formato una bella coppia. Il Pocho è un grande, tra i migliori attaccanti del campionato. Non mi sorprende che faccia cose bellissime con il Napoli». Avrà di fronte altri tre argentini: Denis, Datolo e Navarro. «Denis, che conosco meno del Pocho, è un attaccante di qualità. Navarro si era fatto notare già in Argentina, è un portiere dal grande futuro. Datolo ha giocato in una squadra come il Boca e quindi non avvertirà le pressioni del San Paolo». Milito contro Lavezzi: che sfida sarà? «È Napoli-Genoa e noi siamo due giocatori di queste squadre. Il Genoa vuole un risultato importante perché puntiamo a conquistare un posto in zona Uefa: certo, se poi riuscissimo a raggiungere la Champions… Giochiamo su un campo difficile contro un avversario che è un po’ in difficoltà e mi auguro che sia una partita spettacolare». Una curiosità: perché lei, uno degli attaccanti che segna di più in Europa, non gioca nella Nazionale di Maradona? «Sono sereno, lavoro e rispetto le scelte di Diego: sarebbe un onore essere allenato da lui».

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